Open data per il non profit, a che punto siamo?
Alla fine di settembre, riuniti per tre giorni Berlino alla Open Aid Data Conference, circa 150 partecipanti tra istituzioni, società civile, università, attivisti e organizzazioni internazionali hanno elaborato insieme idee e progetti per aumentare la trasparenza negli aiuti allo sviluppo.
di Donata Columbro
Cosa abbiamo bisogno di sapere sugli open data per la trasparenza nella cooperazione internazionale? Quali dati sono già disponibili? Chi può beneficiarne? Come può un’organizzazione non governativa implementare un sistema di open data? Sono queste le domande alle quali hanno cercato di rispondere i partecipanti della Open Aid Data Conference, in particolar modo durante la giornata dell’Hackday, durante la quale si è discusso molto su come un sistema di open data potrebbe essere usato per raggiungere più trasparenza nel settore degli aiuti allo sviluppo.
Christian Kreutz, fondatore del blog Crisscrossed, riassume così i lavori della conferenza:
“Abbiamo esplorato potenziali data set e applicazioni per rendere la cooperazione più trasparente.
Lo stato dell’arte in Germania per ora è deludente: l’informazione è frammentata, le statistiche non sono accessibili e dati accurati sulle spese finanziarie del governo per gli aiuti non sono disponibili. E’ quasi impossibile troare una lista delle ong finanziate dal ministero della cooperazione, nè una lista dei fondi per ogni ong. Nessuna organizzazione tedesca rende pubbliche le informazioni sui progetti in un formato open data in modo da poter essere analizzate. In più, è molto difficile trovare in quali stati ognuna di queste organizzazioni opera con dei progetti finanziati dalla spesa pubblica. Solo cliccando nei singoli siti web di ogni organizzazione si possono trovare queste informazioni. Ma potete immaginare quanto questa operazione risulti lunga e complessa e, oltre modo, poco trasparente.”
In Italia il sito sulla cooperazione internazionale del Ministero degli Esteri italiano fornisce un elenco di documenti ufficiali, report, bandi di gara e articoli consultabili dal pubblico ma non offre un vero e proprio database aperto e utile al confronto incrociato sui fondi destinati a ogni singolo paese e ad ogni organizzazione.
Un elenco delle ong idonee a ricevere finanziamenti dal Mae secondo la elgge 49/87 è invece disponibile a questo indirizzo.
Un esempio di database funzionale è offerto dall’OECD, e si tratta del Creditor Reporting System, dove è possibile consultare i progetti approvati e finanziati fino a 50 anni fa. Gli stati membri come la Germania contribuiscono con i loro dati sulle attività finanziate sotto il capitolo ” Official Development Assistance (ODA).
Risorse utili:
Dal workshop è emerso un documento su come organizzare gli open data, si può leggere a questo link.
Cosa sono gli Open Data? Guarda il video realizzato dalla Open Knowledge Foundation
#opendata from Open Knowledge Foundation on Vimeo
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