Agritools, come cambiano le aree rurali con le ICT

Ottanta giorni fra l’Africa Occidentale e Orientale, per scoprire e comprendere meglio le realtà di contadini che grazie alle ICT sono diventati indipendenti. Questo è Agritools: un progetto di ricerca giornalistica sull’impatto delle nuove tecnologie e del web sul cambiamento rurale.
di Elisabetta Demartis e Sandro Bozzolo

Con la maggior parte delle terre coltivabili ancora disponibili, in Africa subsahariana l’agricoltura, insieme all’allevamento e alla pesca, rappresenta il principale settore di sviluppo del continente, capace non solo di sfamare le popolazioni locali, ma l’intero pianeta. Grazie all’utilizzo del web e altre tecnologie della comunicazione, contadini che fino a ieri dipendevano dall’assistenza occidentale per accedere alla conoscenza, hanno oggi la possibilità di trasformarsi nei protagonisti del proprio destino. Agritools è un progetto di ricerca giornalistica che ha l’obiettivo di scoprire e comprendere questa realtà, un viaggio di ottanta giorni tra l’Africa occidentale e l’Africa orientale, nel tentativo di raggiungere quelle storie che, al di là della presenza sul web, esprimono sul terreno il peso della loro reale utilità.

Le ICT per l’agricoltura: dalle radio comunitarie al cellulare

L’incursione delle tecnologie della comunicazione nelle aree rurali non è così recente. Negli anni Sessanta e Settanta numerosi progetti furono implementati nelle aree periferiche del mondo a sostegno delle comunità agricole. La radio si è rivelata essere il mezzo privilegiato, e particolarmente efficace, per mettere in comunicazione comunità isolate presenti su uno stesso territorio, ma anche per favorire l’organizzazione interna delle singole collettività. “Si tratta di un mezzo di comunicazione piuttosto accessibile, che non richiede grossi investimenti infrastrutturali”, spiega Riccardo Del Castello, responsabile dell’ufficio di Comunicazione per lo Sviluppo alla FAO di Roma, intervistato nella prima fase del progetto di ricerca. “I benefici che le radio rurali hanno apportato al settore dell’agricoltura sono misurabili in termini comunitari, soprattutto in Africa e in America Latina, dove il mezzo radiofonico è diventato uno strumento privilegiato per veicolare le informazioni quotidiane”.

A partire dalla fine degli anni Novanta, però, il rapido sviluppo delle tecnologie digitali ha cambiato radicalmente la frammentazione degli spazi geografici. Per la prima volta la distanza politica tra le campagne e la città ha iniziato a ridursi e nuove forme di ibridazione tra i due mondi sono diventate improvvisamente possibili. Uno dei principali problemi delle aree rurali, nell’ultimo secolo soprattutto, era dovuto principalmente al loro isolamento nei confronti delle reti di potere. Con la rapida avanzata della comunicazione digitale e l’avvento di internet, il tradizionale paradigma di sviluppo del colonialismo, che prevedeva un intervento esterno (solitamente di tipo tecnico) per trovare soluzioni a problematiche locali, è stato intaccato alla base.

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Due contadini nella periferie di Kampala (Uganda) che utilizzano una applicazione promossa da FIT Uganda, azienda locale che sviluppa soluzioni mobili per aiutare gli agricoltori ad accedere alle informazioni.

Secondo una ricerca condotta dalla Banca Mondiale nel 2012, l’imponente sviluppo nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) ha portato il numero di abbonamenti di telefonia mobile in Africa dai 25 milioni registrati nel 2001 ai quasi 650 milioni nel 2012. In termini economici, l’apertura di questi nuovi scenari di consumo ha generato un incremento del PIL continentale del 5% annuo. Allo stesso tempo, la diffusione di start-up giovanili e innovazioni digitali si è tradotta in cambi significativi nell’approccio alle problematicità croniche dei cosiddetti “Paesi in via di sviluppo”, creando scenari di partecipazione prima inesistenti.

Jothan è un contadino del villaggio di Cheptais (Kenya) e produce pomodori e cipolle. Grazie a un programma di formazione sulle ICT promosso da una Ong locale, racconta di aver migliorato la gestione della propria terra e incrementato le entrate.

Jothan è un contadino del villaggio di Cheptais (Kenya) e produce pomodori e cipolle. Grazie a un programma di formazione sulle ICT promosso da una Ong locale, racconta di aver migliorato la gestione della propria terra e incrementato le entrate.

Prezzi dei prodotti alimentari sul mercato, tecniche di coltivazione, suggerimenti per l’allevamento del bestiame e transazioni finanziare tramite il telefono cellulare per promuovere l’inclusione finanziaria per gli agricoltori. Questi sono solo alcuni esempi dei servizi e delle strutture di accesso all’informazione attuali, che hanno l’obiettivo di promuovere la trasparenza tra gli utenti e di facilitare lo scambio di conoscenze, in particolare per i piccoli proprietari terrieri e produttori.

Attraverso il progetto Agritools verranno esplorate queste realtà tra storie e testimonianze di giovani africani, incontri con gli agricoltori, difficoltà e opportunità del settore ed esempi di business models che stanno facendo di queste iniziative dei casi di successo.

Contatti
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