Negli ultimi anni stiamo assistendo a un’esplosione nella crescita di produzione di dati in tutti i settori dell’esistenza, compreso quello della cooperazione allo sviluppo.
Un patrimonio preziosissimo e strategico per definire interventi e operare scelte. Ma sappiamo davvero cosa farcene?
Stando alla narrativa sempre più dominante, saremmo nel mezzo di una “rivoluzione dei dati” nel settore dello sviluppo. In realtà, la pratica suggerisce che spesso agli studi di fattibilità sull’uso di open o big data non c’è molto seguito. Le prospettive aperte da questi studi sono allettanti, ma le Ong fanno fatica a tradurli in nuovi modi di capire ed affrontare i problemi dello sviluppo.
In questo webinar Giulio Quaggiotto di Nesta, fondazione inglese sull’innovazione per lo sviluppo, propone una riflessione sulle prospettive aperte dalle nuove fonti di dati (dai satelliti alla telefonia mobile, dai sensori ai dati postali) e le barriere istituzionali, politiche e culturali che possono ostacolare l’innovazione sui dati. Introduce il concetto di “thick data” – la commistione di dati qualitativi, etnografici con i big data e l’utilizzo di conoscenze specifiche delle popolazioni locali per evitare il soluzionismo tecnologico.
Nel webinar viene anche introdotto un modello di base e strumenti pratici che possono aiutare le organizzazioni che si occupano di sviluppo ad intraprendere progetti di sperimentazione sui dati.
Il webinar si colloca all’interno del percorso “Innovazione per lo sviluppo” sostenuto da Fondazione Cariplo e Compagnia San Paolo, in partnership with Fondazione Crt, Opes Impact Fund, Fondazione Acra, We Make, Ouagalab, Fablab To, ISI Foundation, Fondazione Politecnico di Milano
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Il webinar si è svolto
il 13 ottobre 2016
Ospiti
Attualmente associato di Nesta, fondazione inglese sull’innovazione, Giulio Quaggiotto ha gestito Pulse Lab Jakarta, un’iniziativa speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per esplorare l’uso dei big data nello sviluppo ed ha stabilito la prima unità d’innovazione all’interno dell’UNDP.