Esiste un divario significativo tra i laureati in ICT e la domanda di lavoro in Italia: tra il 2019 e il 2021 circa 28.500 posti di lavoro sono rimasti vacanti, segno che il mercato ha grandissimo bisogno di esperti ICT.
Anche il settore non profit, in seguito alla recente pandemia di Covid-19, ha aumentato rapidamente i processi di digitalizzazione degli enti. Le associazioni sociali, le cooperative e le ong sempre più necessitano di ideare, creare e gestire strumenti digitali di varia natura: siti web, e-commerce, database e gestionali, sistemi di raccolta dati sul terreno, app, webdoc, mappature, ecc.. Spesso di rivolgono a consulenti esterni con una certa difficoltà nell’individuazione del consulente giusto e del prodotto giusto.
D’altro canto i bandi di finanziamento per gli enti non profit premiano sempre più i progetti che incorporano soluzioni digitali ed elementi di innovazione nel modo di affrontare la sfida sociale. Per queste ragioni le organizzazioni più grandi hanno iniziato a dotarsi di un dipartimento di IT interno, e questa è la linea di tendenza che si estenderà in futuro.
Ciò che serve veramente alle organizzazioni non è un “informatico” in senso classico (nella maggioranza dei casi i prodotti richiesti sono molto semplici e realizzabili con software e servizi già presenti sul mercato), ma piuttosto un “architetto” delle soluzioni web, una persona che abbia conoscenza dei software e delle soluzioni disponibili, sufficiente capacità tecnica per customizzarle ed integrarle e sappia comprendere le esigenze del mondo sociale, ne parli e ne comprenda il linguaggio.
Questa è la figura professionale che crea il percorso No Code 4 Good