GIS | I progetti con una mappa in più

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“Mettere in sicurezza un’area e prevenire gli effetti negativi di un’esondazione comporta l’interrogazione di moltissimi dati diversi, tutto è reso più facile dall’uso del GIS (Geographic Information System)” Giuliano Ramat, in partenza per la Somalia ci concede un po’ di tempo per raccontare la sua realtà di consulente GIS in giro per il mondo e anticipa i temi del prossimo corso di Ong 2.0: il GIS open source per l’analisi ambientale.

 

“Il GIS si può applicare a moltissimi settori, inquadrandolo come strumento a supporto delle capacità del professionista che lo usa”. I GIS, acronimo di Geographic Information Systems, sono strumenti informatici diffusissimi che permettono di sovrapporre dati diversi sulla base del loro comune riferimento geografico. Un’opportunità per creare nuove informazioni partendo dai dati esistenti. Nel caso di un fiume in piena, ad esempio, sarà possibile inserire e visualizzare i dati relativi alle esondazioni precedenti, i centri abitati dell’area, i dati sulla popolazione, le rete viaria, gli eventuali centri di accoglienza e tutte le informazioni necessarie a creare un quadro completo della situazione. La visualizzazione grafica è un grande vantaggio e semplifica l’elaborazione di un piano d’intervento. 

Questo è solo un esempio delle potenzialità del GIS, gli ambiti d’impiego sono innumerevoli come spiega Giuliano Ramat, docente del prossimo corso di Ong 2.0. Lui stesso ha iniziato a occuparsi di GIS nel 1999 e la sua esperienza spazia tra diversi ambiti e numerose realtà internazionali. Ramat ha utilizzato gli strumenti GIS applicati alle risorse naturali, allo sviluppo rurale, alla pianificazione urbanistica e alla sicurezza stradale. Coordinatore in loco di un progetto in Afghanistan, attualmente è in partenza per la Somalia con Gismap, nell’ambito di un progetto catastale in collaborazione con Terre solidali.
È proprio a poche ore dalla sua partenza che siamo riusciti a contattarlo per cominciare a esplorare insieme il mondo GIS.  

Quali sono i progetti in cui è più indicato l’uso del GIS?
L’uso del GIS rappresenta un valore aggiunto per qualsiasi progetto che affronti problematiche legate alla distribuzione spaziale – geografica dei dati e quindi, in pratica, nella maggioranza dei casi. La capacità di interrogare un dato e di averne una risposta rapida e facilmente illustrabile con una mappa è di sicuro impatto in qualsiasi presentazione di attività. Inoltre risulta essere uno strumento prezioso fin dalla prima fase di pianificazione del progetto.

Qual è l’origine dei dati utilizzati? Si compiono anche rilevazioni pratiche?
I dati utilizzati possono venire da piattaforme gratuite “spontanee” come OpenStreeMap, da piattaforme istituzionali come la cartografia Regionale e spesso vengono anche rilevati sul campo tramite GPS. Supporti cartografici gratuiti sono sempre più diffusi e inoltre, anche laddove si debbano acquistare, il loro prezzo è notevolmente calato nel corso degli ultimi anni.
Le fonti di dati gratuiti sul web e i programmi OpenSource fanno di GIS un sistema sempre più accessibile a tutti?
Sicuramente sì, per questo mi sto indirizzando sempre più verso i programmi OpenSource e gli OpenData. Non bisogna però fare confusione fra gratuità del programma, supporto tecnico e personalizzazione degli applicativi. Il fatto che un programma sia gratuito non vuol dire che lo sia anche la didattica e la consulenza tecnica necessaria.

C’è differenza nell’uso dei GIS nei progetti di sviluppo e in quelli di emergenza?
Direi che non vedo grosse differenze. Il sistema GIS aiuta a rappresentare, in forma di punti linee e poligoni, la realtà del territorio analizzato, ad assegnare gli attributi d’interesse ai singoli elementi che lo compongono. Strumenti a vari livelli di complessità permettono di analizzare i diversi attributi in modo da fornire una rapida risposta in termini quantitativi e di distribuzione geografica. Tutto questo permette un’analisi rapida ed efficace, estremamente preziosa sia per i pianificatori, sia per i valutatori e i decision makers.

Cosa consiglieresti a chi vuole avvicinarsi al tuo mondo?
Direi loro di iscriversi a una mailing list di supporto tecnico e discussione e di parteciparvi attivamente. Poi la curiosità insita in ognuno di noi, insieme alla voglia di applicare quanto appreso, farà la differenza.

Leggi anche:

Il GIS open source per l’analisi ambientale nei PVS – Terza edizione | 29 settembre – 20 novembre




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