I dieci presidenti africani più attivi sul web.

Africa Women_Online-300x201Likes, tweets e followers: chi ha detto che un capo di stato debba occuparsi solo della cosa pubblica e solo tramite i canali tradizionali? Abbiamo scovato la top ten degli statisti del continente nero più presenti sulla rete e ne abbiamo seguito le pagine-profilo personali per capire quanto il web 2.0 sia una rivoluzione digitale davvero globale.

Decimo posto. Macky Sall, presidente del Senegal: i discorsi ufficiali del politico fanno da sfondo ad un albo fotografico ricco di immagini: i contributi digitali fanno capire il suo eclettismo, da cene di gala a balli tribali di gruppo per finire ad incontri con le realtà rurali del paese. 13,185 likes su Facebook; 8,798 followers su Twitter.

Nono posto. Alassane Ouattara, Costa D’Avorio: per chi volesse sapere tutto sulla sua famiglia e le sue passioni (la lettura e lo sport: come il nuoto e le passeggiate all’aria aperta) non sarà di certo deluso in quanto a mole di informazioni presenti sulla sua fan-page. 19,164 likes, 7,121 followers.

Ottavo posto. Paul Biya, Camerun: a scanso di equivoci, ha creato una fan page con la dicitura:<<sola pagina ufficiale, unica pagina ufficiale>>. È’ il presidente più seguito su Twitter in Africa centrale. 23,365 likes, 3,418 followers.

Settimo posto. Ali Bongo, Repubblica del Gabon: non sembra curare molto il suo account Twitter avendo postato solo una manciata di messaggi, comunque è presente anche sul social youtube sotto il nome Dailymotion. 72,532 likes, 976 followers.

Sesto posto. Jacob Zuma, Africa del Sud: molto attivo inizialmente su Twitter, il presidente Zuma sembra ormai orientarsi decisamente su Facebook dove riesce meglio a veicolare i propri messaggi, come questo:<<la passione e il coraggio non bastano se non ci sono obbiettivi e direzione.>>. 33,860 likes, 204,803 followers.

Quinto posto. John Dramani Mahama, Ghana: <<Grazie a tutti i ganesi. Voi avete ancora una volta elevato il Ghana a stella brillante della democrazia sul continente. Continuiamo a lavorare per l’unità>>. Questo il Tweet che si poteva leggere dal 9 dicembre 2012 dopo l’annuncio ufficilae che ha dichiarato Mahama vincitore della passata competizione elettorale. Tuttavia la presenza del presidente sui social media e’ ancora pittosto timida. 144,492 likes, 12,067 followers.

Quarto posto. Goodluck Jonathan, Nigeria: si posiziona come il politico più seguito in rete nell’Africa subsahariana. 909,698 likes, 53,844 followers.

Terzo posto. Jakaya Kikwete, Tanzania: presente sia su Facebook che su Twitter utilizza questi canali al fine di confrontarsi con la gioventù del paese su diversi temi che interessano la nazione. Emblematico un suo messaggio su Facebook del 2 ottobre scorso:<<le migliori eredità che una generazione può trasmettere alla prossima sono i pilastri della pace e le fondamenta della conoscenza. Il resto non conta>>. 61,736 likes, 51,974 followers.

Secondo posto. Moncef Marzouki, capo di stato tunisino: alla testa della repubblica dal 13 dicembre 2011, il successore di Ben Ali e’ lo statista più attivo sulla rete nell’ area dell’Africa del Nord con un profilo Twitter esclusivamente in arabo mentre il sito personale e’ trilingue: arabo, francese e inglese, www.moncefmarzouki.com. 119,194 likes, 118,558 followers.

Primo posto. Paul Kagame, Ruanda: in carica dal 4 giugno 2003, il presidente della Repubblica del Ruanda si colloca come il politico più attivo sul web. il suo account Twitter @PaulKagame è tra i più seguit del suo paese. 27,319 likes, 108,803 followers.

In conclusione, secondo uno studio realizzato dall’agenzia Ecofin, Consiglio economia e finanza,  l’utilizzo del web e dei social media da parte dei capi di governo africani e’ ancora ad una fase embrionale, ma sta rapidamente guadagnando terreno rispetto a TV e radio grazie anche al fatto che queste informazioni sono fruibili da smartphone, in crescente diffusione tra queste popolazioni. Insomma l’antico passaparola tribale incontra la tecnologia e si diffonde al di là dei soliti confini, mettendo in comunicazione pezzi della società lontani non solo geograficamente ma molto spesso anche culturalmente. 

Fonte: Dapa Arnaud, Tech Missus

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