I vincitori del premio “ICT for Social Good”

Henri Nyakarundi e Elizabeth Kperrun sono i vincitori della prima edizione del Premio “ICT for Social Good“, ideato e organizzato da Ong2.0 all’interno del programma Innovazione per lo Sviluppo, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo e Fondazione Mission Bambini. I due vincitori saranno premiati ufficialmente durante gli Open Days dell’Innovazione, previsti a Milano il prossimo 6 e 7 Novembre.

di Viviana Brun

 

Per la loro capacità di rispondere a bisogni sociali del territorio con l’uso creativo delle ICT, sul podio degli Open Days dell’Innovazione il prossimo 6 novembre saliranno: Henri Nyakarundi, vincitore del premio di 12.000 euro ICT for Social Good, finanziato da Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo, e Elizabeth Kperrun, vincitrice del premio speciale di 10.000 euro, denominato ICT for Children, messo a disposizione da Fondazione Mission Bambini e dedicato alla migliore proposta IT per l’infanzia.

Henri Nyakarundi

Henri Nyakarundi - Shiriki Hub

Ruandese, quarant’anni, è il fondatore dell’impresa sociale Ared -African Renewable Energy Distributor– che in Ruanda ha realizzato Shiriki Hub. Un chiosco solare mobile, nato per rispondere all’esigenza di ricaricare i cellulari in qualunque luogo: dalle stazioni di scambio degli autobus nelle grandi città, dove le persone sostano in attesa del prossimo bus, alle zone rurali più remote, dove l’erogazione della corrente elettrica è assente o molto discontinua.

Perché se è vero che in Africa i telefoni cellulari sono ampiamente diffusi tra la popolazione, spesso a mancare è il sistema di infrastrutture che ne consente il funzionamento: dalla disponibilità di corrente elettrica per la ricarica, al wifi e gli altri canali che permettono di fruttare al massimo le potenzialità dei telefoni cellulari, consentendo alla popolazione l’accesso a informazioni e a contenuti multimediali. Proprio per rispondere a questa esigenza, Shiriki Hub nel tempo è diventato un chiosco polifunzionale, completamente alimentato ad energia solare, in grado di garantire la connessione ad Internet e l’accesso a contenuti multimediali precaricati gratuiti, via intranet. Oltre a tanti altri servizi, come il pagamento di tasse e imposte governative e all’acquisto di credito telefonico.

Nel futuro di Shiriki Hub c’è l’integrazione con la tecnologia IOT, il famoso Internet delle cose, che tramite un sistema di sensori e un software di gestione, sfrutterà il chiosco come una stazione di raccolta e analisi di dati. I primi utilizzi di questa implementazione che Nyakarundi si è immaginato sono legati ai dati sulle performance dei gestori dei singoli chioschi e sull’inquinamento dell’aria, ma l’IOT permetterà di certo di spingersi molto oltre queste prime due ipotesi.

Già oggi, le potenzialità e gli utilizzi di Shiriki Hub sono molteplici. I contenuti precaricati diffusi gratuitamente via intranet, ad esempio, sono un’ottima risorsa per le ONG, che possono utilizzare i chioschi per diffondere contenuti educativi e informativi tra la popolazione.

Nel 2015, gli Shiriki Hub sono stati utilizzati anche dalla Croce Rossa in Ruanda, all’interno dei campi profughi, dove è molto sentita la necessità di creare opportunità lavorative per i rifugiati che, soprattutto in una prima fase, hanno difficoltà a trovare un’occupazione nel Paese che li ospita. Grazie all’accordo tra Ared e la Croce Rossa, alcuni rifugiati burundesi sono stati formati alla gestione dei chioschi e hanno così potuto diventare gestori di stazioni di ricarica all’interno dei campi stessi, guadagnandosi da vivere in modo indipendente.

La forza di Shiriki Hub non è solo sul piano tecnologico ma anche nel suo modello di business. Nyakarundi ha sviluppato un sistema di micro franchising, creando una rete di affiliati che, investendo una cifra iniziale contenuta di 50 dollari per gli uomi, 25 dollari per le donne e 10 dollari per le persone con disabilità, ottengono in gestione il chiosco e la possibilità di vendere i servizi a esso collegati. I micro-imprenditori hanno anche accesso a un programma specifico di formazione sulla contabilità, sul pagamento delle tasse e sul marketing. Shiriki Hub contribuisce così a creare nuovi posti di lavoro, creando un impatto positivo sulle comunità locali a livello economico, sociale e ambientale.

Il chiosco solare Ared rappresenta quindi un sistema vincente per:

  • i clienti che hanno accesso a energia elettrica e contenuti digitali ovunque a basso costo,
  • gli operatori dei chioschi che, una volta associati, possono gestire in autonomia il proprio business,
  • Ared, l’impresa sociale fondata da Henry Nyakarundi, che sta espandendo la sua attività in altri paesi africani, primo fra tutti l’Uganda.

Scopri di più sul progetto Shiriki Hub.

Leggi l’intervista che Ong2.0 ha realizzato a Henri Nyakarundi.

 

Elizabeth Kperrun

Elizabeth-Kperrun

Nigeriana, trentun’anni, è la cofondatrice di Lizzie’s Creations, una startup che mira a preservare e a fare rivivere la cultura tradizionale africana grazie all’uso delle tecnologie digitali.

Nel 2013, ha creato la sua prima app dedicata all’infanzia, AfroTalez, una raccolta di favole africane dedicata ai bambini dai 2 ai 10 anni. “La tartaruga, l’elefante e l’ippopotamo” è il primo racconto animato a essere stato pubblicato. Accanto alla narrazione, l’applicazione propone ai bambini alcuni giochi interattivi per imparare a contare e a riconoscere gli oggetti.

Nel 2016, Elizabeth ha realizzato Teseem-First Words, un’app che insegna ai bambini le loro prime parole in inglese e in alcune delle principali lingue africane e nigeriane, tra cui Hausa, Swahili, Igbo e Yoruba. Nello sviluppare questa app, Elizabeth è stata ispirata da alcuni studi che mostrano come, nonostante i bambini a scuola siano chiamati ad apprendere nella lingua franca del proprio Paese (tipicamente inglese, francese, portoghese o arabo), questa in realtà non rappresenti la loro lingua madre. Questo aspetto spesso rende più faticoso e prolunga i tempi di apprendimento. Anche l’UNESCO sottolinea come il modo migliore per educare i bambini sia attraverso la lingua natale ma produrre materiale didattico nelle diverse lingue locali è spesso troppo costoso. Così, Elizabeth e il suo team hanno cercato una soluzione digitale per abbattere i costi, sviluppando Teseem – First Words.

Il viaggio nella cultura africana che Elizabeth propone ai bambini, prosegue anche grazie all’ultimissima app, Shakara, dedicata alla moda.

Le app realizzate da Lizzie’s Creations sono un primo esempio di come le ICT possano contribuire a preservare la cultura locale e a favorire l’educazione in un modo semplice ed economico. Molti sono ancora i contenuti in fase di realizzazione, il team di Elizabeth è al lavoro con docenti e genitori per testare quanto fatto finora e renderlo più efficace e coinvolgente. Il suo modello di business è basato sui contenuti freemium: gli utenti possono scaricare e utilizzare gratuitamente le app, tranne alcuni contenuti che sono a pagamento o per cui è richiesta la visione di un breve video pubblicitario.

Scopri di più sulle app di Lizzie’s Creations.

Leggi l’intervista che Ong2.0 ha realizzato a Elizabeth Kperrun.

 

I progetti di Henri Nyakarundi ed Elizabeth Kperrun sono stati selezionati tra le 233 candidature ricevute da 57 Paesi del mondo. Il Comitato Scientifico, composto da membri di SocialFare, Fundacion Paraguaya, Moxoff, E4impact e Nesta, ha valutato i progetti prestando grande attenzione all’impatto sociale e all’innovazione, sia dal punto di vista tecnologico sia delle metodologia e degli approcci adottati.

Il due vincitori saranno premiati ufficialmente il 6 novembre 2017 a Milano, durante gli Open Days dell’Innovazione, due giorni dedicati alle idee, le tecnologie e il networking per la cooperazione allo sviluppo e il sociale.

 

ict for social good grant 2017

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