Oltre alla zappa il telefono. Come le ICT cambiano l’agricoltura
Oggi, cinque miliardi di persone hanno un dispositivo cellulare per un totale di 7.4 miliardi di sottoscrizioni. Quasi 3 miliardi e mezzo hanno accesso internet e questo numero è destinato a crescere. Un settore che ha vissuto profondi cambiamenti grazie alla crescita di internet e all’introduzione dei dispositivi mobili è quello dell’agricoltura. L’utilizzo dei cellulari per conoscere i prodotti, i prezzi ma anche per ottenere informazioni per ottimizzare la gestione delle risorse ha avuto risvolti fondamentali per gli agricoltori in tutto il mondo.
di Federico Rivara
Abbiamo intervistato su questo Simone Sala, consulente dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e docente del modulo ICT for Agricolture and Environment al corso ICT Innovations for Development di Ong 2.0
Simone Sala fa parte di una divisione della FAO che sviluppa tecniche di comunicazione volte a facilitare il dialogo tra diversi attori in contesti rurali. “Questo è necessario per facilitare, ad esempio, la collaborazione tra piccoli produttori e agenzie governative” spiega. Un sistema che potrebbe portare a soluzioni è nato pochi giorni fa. Dal G20 di Hangzhou è nata infatti l’idea di una piattaforma sulle ICT gestita dalla FAO in collaborazione con l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e l’Istituto Internazionale di Ricerca sulle Politiche Alimentari (IFPRI) per lo sviluppo agricolo.
“Il dialogo tra le diverse parti e la circolazione delle informazioni”, come ci racconta il docente, “fa spesso la differenza nei risultati che si ottengono quando vengono attivati dei progetti”. Sala racconta come un progetto sulla gestione delle risorse idriche in Libano a cui ha partecipato insieme all’università di Milano è diventato più efficiente dopo aver valutato meglio come utilizzare le tecnologie della comunicazione. In una prima fase il team si era concentrato troppo sul trasferimento tecnologico, senza un’analisi approfondita del contesto locale. Parlare di più con gli attori coinvolti riguardo i mezzi disponibili ha portato miglioramenti che oggi permettono al progetto di proseguire.
“Se le informazioni si diffondono bene e sono accessibili a più persone” continua Sala “si possono raggiungere un grande un numero di utenti che usufruiscono di un servizio”. E’ il caso di 8028 Hotline, un servizio sviluppato dall’Ethiopian Agricultural Transformation Agency, un’agenzia governativa Etiope nata per promuovere lo sviluppo del settore agricolo del paese. Il servizio, basato su una tecnologia semplice come quella del telefono, permette di fornire consigli su pratiche agronomiche a migliaia di piccoli agricoltori attraverso SMS o messaggi vocali registrati. Lanciato nel luglio del 2014, l’agenzia ha reso noto esattamente un anno più tardi di essere stata raggiunta da 1,2 milioni di persone e 7,3 milioni di chiamate.
Secondo Sala, e alla luce delle sue esperienze in tanti paesi del mondo, “certe dinamiche – in ambito agricolo – sono simili sia in Italia sia in paesi africani. Un problema comune sta proprio nell’accesso alle tecnologie che potrebbero permettere una maggiore diversificazione dei mercati. Oggi le aziende agricole sono mediamente piccole e di conseguenza non hanno le capacità economiche per investire nelle tecnologie. L’intervento statale può permettere di superare certe barriere”.
Tuttavia anche altri attori possono permettere l’accesso ad interessanti innovazioni.
Un esempio è Farm Radio International. “La radio rappresenta uno dei principali canali informativi per gli agricoltori in zone rurali”. Questa organizzazione canadese ha sviluppato una rete di 500 partner coinvolti nel mondo radiofonico. Oggi opera in 38 paesi africani con l’obiettivo di dare voce direttamente agli agricoltori e di fornire tramite la radio informazioni utili, che arrivano dal basso in uno scambio tra pari.
Oppure Digital Green. Questa organizzazione no-profit ha pensato di produrre dei video in cui i protagonisti sono direttamente gli agricoltori che presentano le loro pratiche ad altri agricoltori. Nel video qui sotto è possibile capire come la comunicazione attraverso il video risulta molto più semplice ed abbia più presa sulle persone che la guardano dal momento che appartengono alla stessa comunità dei protagonisti.
E ancora Ignitia, con una tecnologia un po’ più complessa. Questa impresa sociale nasce in Svezia e ha sviluppato modelli di previsione meteorologica specifici per le aree tropicali. Un lavoro così localizzato non era mai stato fatto prima. Grazie a loro, è possibile conoscere le previsioni del meteo in maniera precisa in zone molto specifiche. L’imprevedibilità delle variazioni del tempo è un fattore determinante per gli agricoltori africani che spesso non possono contare su valide stazioni meteorologiche. Oggi Ignita è presente in Africa occidentale, ha coinvolto 80,000 agricoltori (dati 2015) e dichiara una precisione di previsione vicino all’84%.
“Gli strumenti sono tantissimi, e ne nascono ogni giorno” sostiene Sala “per chi opera nella cooperazione internazionale e importante conoscerli, ma soprattutto capire qual è lo strumento giusto nel contesto giusto”
Per questo Simone ha strutturato il suo modulo formativo all’interno del corso ICT Innovations for Development che prevede quattro incontri (il primo l’11 novembre) in cui verrano presentate ICT per l’agricoltura, canali d’informazione e banche dati, i principali attori di questo settori, applicazioni, casi specifici, esercitazioni e tanto altro.
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