La telemedicina. La nuova frontiera della sanità a Km zero

Global Health Telemedicine, onlus che opera nel settore sanitario con l’impiego della telemedicina, rilancia il tema della “sanità a km zero” grazie ad un software dedicato in grado di rispondere ad esigenze mediche nei paesi del sud del mondo. In due anni sono stati effettuati oltre 3500 teleconsulti, 1300 elettrocardiogrammi, centinaia di radiografie refertate quasi in tempo reale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) già nel 1997 usa questa definizione: “La telemedicina é l’erogazione di servizi sanitari quando la distanza é un fattore critico, per cui é necessario usare, da parte degli operatori, le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni al fine di scambiare informazioni utili alla diagnosi, al trattamento ed alla prevenzione delle malattie e per garantire un’informazione continua agli erogatori di prestazioni sanitarie e supportare la ricerca e la valutazione della cura”.

La telemedicina oggi comprende un vasto campo di applicazioni e ad usufruirne possono essere diverse branche mediche (ad es. cardiologia, pneumologia, ortopedia, ostetricia, neurologia, oncologia, radiologia, ecc.), diversi soggetti sanitari come guardia medica, pronto soccorso, ambulanza, ambulatorio o case di cure, e soggetti non sanitari come ad esempio fabbriche, centri sportivi, navi, scuole, istituti carcerari) oltre che singoli pazienti.

Si tratta di una rivoluzione non solo medica ma anche culturale

 

La Global Health Telemedicine, è una onlus nata dall’esperienza di oltre 15 anni di cooperazione sanitaria realizzata dal programma DREAM (Disease Relief through Excellent and Advanced Means) della Comunità di Sant’Egidio in diversi paesi dell’Africa Sub Sahariana.

L’idea che sta alla base di questa organizzazione è semplice: usare strumenti all’avanguardia, rifiutare approcci minimalistici, realizzare modelli facilmente replicabili nei centri sanitari africani e offrire un supporto ai servizi nazionali o alle tante realtà missionarie che operano nel campo della sanità.

Con l’idea di portare l’eccellenza delle cure e della tecnologia nei paesi del sud del mondo, la Global Health telemedicine ha realizzato un servizio di teleconsulto multidisciplinare che mette in comunicazione ben 19 centri sanitari africani con specialisti europei afferenti a ben 17 branche specialistiche.

Michelangelo Bartolo, Segretario Generale della Global Health Telemedicine e Direttore del reparto di telemedicina Ospedale S. Giovanni di Roma spiega:

“In un momento storico in cui la cooperazione internazionale è in crisi, si riaffermano i particolarismi e si torna a parlare di barriere e di nuovi muri, crediamo che progetti sanitari possono divenire un nuovo modo di veicolare non solo una sanità migliore ma anche una rivoluzione tecnologica e culturale. Garantire un buon sistema sanitario crea legami, sostegno, formazione, è un veicolo di pace.”

La tecnologia ci rende potenzialmente tutti più vicini, ed è per questo che a partire dall’esperienza di DREAM ha preso il via una nuova forma di cooperazione sanitaria ad alto impatto e a costi contenuti.

Si tratta di un servizio di teleconsulto multispecialistico già attivo in 19 centri sanitari in diversi paesi africani,  ai quali collaborano un centinaio di medici volontari appartenenti a centri sanitari di eccellenza italiani quali l’ospedale San Giovanni di Roma, l’Istituto neurologico Besta di Milano, la Fondazione Arpa di Pisa. I medici volontari rispondono alle domande dei colleghi africani attraverso un software dedicato. E’ un’invenzione della Global Health Telemedicine onlus che guardando alle realtà africane ha lanciato lo slogan di “sanità a km zero”.

 

 

Con un software all’avanguardia realizzato tutto in modalità web-service si possono offrire teleconsulti e “second opinion” nelle zone più remote dell’Africa. Particolarità del software realizzato è che permette di utilizzare il browser anche in assenza di connettività e di inviare i dati quando si ha la connettività. Esigenza tutta africana. Un software che propone dei wizard specialistici che i sanitari locali possono utilizzare per compilare correttamente i loro quesiti medici e non dimenticare dati importanti.

In appena due anni sono stati effettuati oltre 3500 teleconsulti, 1300 elettrocardiogrammi, centinaia di radiografie refertate quasi in tempo reale. Alcuni teleconsulti sono giunti anche da sanitari dei campi profughi del libano o da zone più remote del nostro pianeta. Il tempo di risposta medio è di circa 3 ore.

“Ne siamo convinti: attraverso programmi sanitari si costruisce una nuova cultura unendo le eccellenze italiane nel mondo della cooperazione internazionale.”

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