Un hackathon con e per i migranti, seconda tappa
Prosegue il percorso di Migrathon 2017, dopo l’hackathon di Torino dello scorso dicembre, un nuovo appuntamento a Dakar, dal 3 al 5 marzo, con un hackathon tutto senegalese. Una maratona digitale di tre giorni, in cui gruppi misti di migranti, web designer e informatici, svilupperanno e contestualizzeranno ulteriormente il primo modello di piattaforma digitale per l’informazione e il sostegno dei migranti interni in Africa Occidentale ideato a Torino e fruibile anche da telefoni di prima generazione e in assenza di connessione internet.
Perché una piattaforma digitale per l’informazione dei migranti in Africa Occidentale?
Secondo una ricerca condotta dall’ong CISV a testimoni privilegiati residenti in Italia e provenienti da Guinea Bissau, Guinea e Senegal, il percorso per arrivare in Europa prevede le seguenti tappe: la prima è Dakar (58% dei casi), la seconda è Ouagadougou e la terza, Agadez. Dopo Agadez e una volta intrapreso il deserto, i migranti sono
maggiormente vulnerabili e in molti casi diventano oggetto di tratta e di tortura sia nelle prigioni libiche che nel tratto del mar Mediterraneo. La prima parte del viaggio può durare mesi, anni o risultare addirittura fatale visti i numerosi rischi a cui i migranti vanno incontro.
Secondo l’UNDESA (2016), dei 34 milioni di migranti africani, sono 16 milioni coloro che migrano all’interno del continente africano.
Si stima, che il costo di un viaggio irregolare da un Paese dell’Africa Occidentale, come il Senegal, può arrivare a 10.000 dollari (Global Initiative against Transnational Organized Crime, 2014) .
Una ricerca condotta dal North Africa Mixed Migration Hub nel 2016, indica che l’87% dei migranti arrivati in Italia via mare è stato vittima di violenza o ha assistito ad abusi fisici (detenzione 74%, lavori forzati 51%, tratta umana 53%, abusi sessuali 46%, distruzione di documenti 37%, furti 60%) mentre il 69% ha assistito ad episodi di morte.
Una piattaforma digitale per l’informazione dei migranti ha dunque la finalità di offrire informazioni sui rischi economici e di violenza delle vie del deserto e del mare e sui servizi offerti per la protezione sociale dei migranti nelle principali città dell’Africa dell’Ovest (come Dakar) nonché sulle opportunità locali per costruire il proprio
progetto di vita in Africa dell’Ovest.
Dopo l’hackathon di Torino il lavoro del team vincitore è proseguito in questi tre mesi, per migliorare la presentazione dell’idea ed esplorare le possibili soluzioni tecniche alle diverse funzionalità previste. Cecilia Panigutti, data scientist di AizoOn e rappresentante del team vincitore, volerà a Dakar in questi giorni per presentare il lavoro fatto e lanciare una serie di sfide che gli sviluppatori locali analizzeranno e contestualizzeranno nei due giorni di lavoro.
L’hackathon di Dakar è organizzato da CISV, LVIA, ONG 2.0, TOP-IX, AST (Associazione dei Senegalesi di Torino) e l’Istitut Africain de Management (IAM-Sense Campus).
La piattaforma digitale ‘open source’ di informazione, oltre a essere fruibile dai migranti attraverso il telefono e implementabile dalle associazioni locali della società civile, dovrebbe funzionare come piattaforma per ong, istituzioni e imprese per favorire lo sviluppo locale.
L’iniziativa si svolge all’interno del più ampio programma PUCEI (Progetto di emergenza per la creazione di impiego in favore dei giovani e delle donne delle regioni di Saint Louis (Senegal ), di Oio, Cacheu e Tombali (Guinea Bissau) e Alta Guinea (Guinea) e d’informazione per i potenziali migranti irregolari) realizzato con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
Il progetto ha l’obiettivo di ridurre la vulnerabilità dei migranti, offrire informazioni veritiere sui rischi economici e di violenza della migrazione irregolare e di creare alternative di impiego, in particolare, in Senegal, Guinea Bissau e Guinea.
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