Mobile Technologies e sviluppo: il rapporto dell’UNDP

rapporto undpLe Mobile Technologies si stanno espandendo in ogni angolo del pianeta, aprendo un nuovo e innovativo canale di comunicazione. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per la comunicazione (ITU), il 75% dei contratti di telefonia mobile nel mondo sono sottoscritti nei paesi in via di sviluppo. Un rapporto pubblicato di recente dall’UNDP analizza come queste tecnologie possano stimolare lo sviluppo economico e sociale.

Secondo il rapporto Mobile Technologies and empowerment elaborato dall’UNDP, “in un mondo di sette miliardi di persone, il numero totale dei contratti telefonici raggiunge i 4,5 miliardi.” Di tali contratti, quelli sottoscritti nei paesi in via di sviluppo stanno velocemente distanziando quelli nei paesi industrializzati (vedi immagine), mentre i costi degli apparecchi e dei servizi continuano a scendere. Risultato: la tecnologia mobile è alla portata di una sempre più ampia fetta di popolazione. In questo contesto, appare realistico quanto l’UNDP affermava nel 2008: “Oggigiorno sono più le persone che hanno accesso alla telefonia mobile di quante abbiano accesso alla giustizia e ai servizi legali.”

La crescita vertiginosa dell’accessibilità, l’espansione verso ogni angolo del pianeta e la diminuzione dei prezzi hanno reso possibile la nascita di nuove forme di comunicazione tra persone e governi. Secondo l’UNDP, i benefici di questa evoluzione sono molteplici e non solamente economici, ma sociali e politici. Grazie ai nuovi canali di informazione è infatti possibile utilizzare piattaforme alternative per la partecipazione politica dei cittadini, così da accrescere, valorizzare e semplificare i meccanismi democratici.

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Tuttavia, sebbene i telefoni cellulari siano alla portata di quasi tutte le tasche, nei paesi con più basso reddito il costo dei servizi mobili rappresenta in media il 15% del guadagno mensile di un individuo a fronte del 4% nei paesi a medio reddito. Inoltre, gioca un ruolo importante la diseguale disponibilità dei servizi: cifre riportate nel rapporto indicano che “il 10% della popolazione mondiale e il 40% di quella dei paesi di nuova industrializzazione non hanno una copertura di rete per la telefonia mobile”, cosa che “accresce il già ampio divario tra coloro che vivono nei centri urbani e le popolazioni più povere delle zone periferiche e rurali.”

“Le Mobile Technology stanno incominciando ad avere un indelebile impatto sullo sviluppo umano”, favorendo forme di stato democratiche e lo sviluppo di settori fondamentali come la sanità, l’istruzione, l’agricoltura, la tutela dell’ambiente. Ulteriore elemento indispensabile è l’empowerment dei cittadini: “Iniziative di M-Governance (attivazione tramite la rete di canali partecipativi) che espandono l’accesso all’informazione, stanno creando nuovi luoghi di interazione dando voce a chi è stato finora marginalizzato.” Inoltre, queste tecnologie sono anche in grado di “offrire maggiore indipendenza e sicurezza alle donne”, non solo in casi di emergenza ma soprattutto per monitorare la violenza e favorire la comunicazione.

I telefoni cellulari, qualora intesi come mezzo per lo sviluppo di un paese, da soli non possono tuttavia sradicare la povertà né imporre la democrazia, ma sono “uno strumento catalizzante per migliorare le strategie di sviluppo”. In conclusione, l’agenzia delle Nazioni Unite sottolinea l’importanza del ruolo della politica: “E’ importante che le politiche supportino tanto l’accesso all’informazione come la distribuzione dei servizi, così che questi divengano disponibili anche nelle aree difficilmente raggiungibili.” Oggi il grande potenziale delle tecnologie senza fili è solo in parte sfruttato, ma può rapidamente diffondersi ed essere un fattore chiave per raggiungere gli obiettivi della cooperazione allo sviluppo.

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