Ong 2.0: cambiare il mondo con un webinar

Schermata_10-2455863_alle_12.41.47Comunicatori, fundraiser, volontari, tutti collegati con VpS e Robin Good per carpire i segreti una comunicazione vincente, ma sostenibile. Il dopo-webinar per chi c’era e per chi non c’era, ma vuole conoscere la strategia giusta per “cambiare il mondo con il web”.
di Donata Columbro

Il problema che si pongono la maggior parte delle ong e delle associazioni no profit è identico: come ottenere più visibilità e supporto per i miei progetti? In due ore di webinar Robin Good ha risposto con chiarezza e precisione a queste esigenze, puntando su alcuni concetti chiave: creare valore, trovare il proprio focus, “ascoltare” la rete e creare il proprio seguito di fan.
Ma, prima ancora, bisogna porsi una domanda fondamentale: come posso farmi trovare su internet? Le persone percorrono principalmente due strade raggiungere il nostro sito: la ricerca e la raccomandazione di amico. Una ricerca che non è casuale, ma molto precisa, fatta di frasi semplici e mirata a risolvere un problema: la strategia corretta per farsi trovare in rete è quella di specializzarsi. Trovare cioè il proprio focus per poter emergere nella foresta di Sharewood, la foresta della condivisione.
la_pieFocalizzarsi su un argomento specifico è la scelta vincente ed essere generalisti, sperando di raccogliere quanti più visitatori possibili, non funziona: Robin spiega che avere un grande portale che si occupa di molti temi, non serve a costruire una rete di sostenitori attiva, ma fa rimbalzare sul nostro sito persone che poi non sono interessate ad attivarsi insieme a noi. Trovando invece il proprio “focus”, intercettando in rete un’esigenza specifica, si genera immediatamente fiducia nel proprio interlocutore. Robin propone un’immagine-simbolo per ricordarsi questo suggerimento: una torta, la classica pie americana. Pie sta per “problema, interesse, esigenza”. Nel contesto di una ong, l’idea vincente potrebbe essere quella di creare una sezione, un sotto-sito dedicato a un singolo progetto che si occupa di un certo tema e fornisce contenuti di valore per la rete. 
Robin insiste particolarmente sull’idea di “valore”: se quello che produci, in termini di contenuti e servizi, è utile, allora le persone tornano a cercarti e ti raccomandano agli amici.
effetto_woCome faccio a sapere se il sito della mia ong soddisfa questo parametro? Semplice, dice Robin, controlla l’effetto “wow”! Se la reazione di chi visita il tuo sito o il tuo blog è quella di piacevole stupore e l’istinto è quello di portare altre persone a visitarlo, allora sei sulla strada giusta.
Ma quali sono, in termini oggettivi, le caratteristiche di un sito internet per suscitare una reazione “wow”? Robin ne elenca alcune: il sito deve essere immediatamente utile (lo posso usare ora), unico, speciale, personalizzato (sembra fatto apposta per le mie necessità), esclusivo (non trovo niente di simile altrove), accessibile.
Vi sembra che il sito della vostra ong abbia queste caratteristiche? Offre, ad esempio, dei documenti utili per capire il mondo della cooperazione? Un link con gli indirizzi di tutte le ong italiane? Raccoglie dossier e studi sull’acqua, sull’agricoltura contadina, sul turismo responsabile (se è quello di cui vi occupate)? Offre tutorial e corsi per chi vuole entrare nel mondo del volontariato?
Per creare valore e  – quindi essere utili – un’altra possibilità è quella di dedicarsi alla ‘curation’: curare cioè contenuti già presenti in rete con strumenti specifici, evitando però di creare altro rumore inutile: un esempio mostrato da Robin Good durante il webinar è Scoop.it ma esistono anche paper.li o Storify.

Infine, arriva il momento di creare un seguito di fan e di supporter che condividano i nostri obiettivi: come mantenerlo però? Le regole di Robin sono semplici:
“Supporta i tuoi lettori, abbonati,sostenitori e partner andando oltre il dovuto nell’ascoltare e nel venire incontro ai loro specifici bisogni”! I fan, i sostenitori sono da trattare con cura e rispetto, coinvolgendoli in conversazioni sempre nuove, questo per intercettare le loro esigenze. Robin punta ancora sul focus: concentrarsi su una fetta di persone, targetizzare senza sperare di raccogliere adesioni con la tattica di colpire nel mucchio.

Un altro consiglio utile è quello di seguire sul web l’argomento che ci interessa e di cui vogliamo diventare specialisti con strumenti appositi: chi parla, ad esempio, di carestia nel Corno d’Africa e dove ne parla? Possiamo scoprirlo con Socialmention.com: in questo modo saremo sempre aggiornati e potremo rispondere con servizi, notizie, articoli, foto e video specifici ai bisogni che abbiamo ascoltato in rete relativi a quell’argomento.

Al termine del webinar le domande sono tantissime, molte riguardano il problema della sostenibilità finanziaria e Robin Good mette in guardia contro gli aspetti negativi di ospitare banner e AdSense sul proprio sito: “vale la pena minare la propria credibilità ospitando banner per pochi euro al mese?” No, secondo Robin Good. Ma si può invece guadagnare reputazione e autorevolezza nell’area di propria competenza, fornendo servizi specifici ma senza dare direttive dall’alto, diventando parte di un ecosistema condiviso. Ecco che la ricerca di finanziamento può avvenire così attraverso una piattaforma di crowdfunding, come Kiva e Kickstarter, che funzionano quando i sostenitori sentono di condividere alla pari gli obiettivi di un unico progetto.

La maggior parte dei partecipanti al webinar si chiede però come applicare tutte questi preziosi suggerimenti alle attività del proprio ufficio comunicazione e fundraising.

Le possibilità sono diverse e dipendono dalle specifiche esigenze di ognuno.
Robin Good ha aperto una università online dove insegna a mettere in pratica la Formula di Sharewood, andare a scoprire i suoi tutorial potrebbe essere un inizio.
E le proposte di formazione targate VpS continuano: parte il 10 novembre il corso dedicato ai “nuovi strumenti del web per il no profit“, 5 lezioni online per confrontarsi con le nuove regole di comunicazione su web.

Non vi basta? Partecipate al nostro gruppo Linkedin dedicato, dove ognuno può portare il proprio contributo, con altre domande, dubbi, esempi pratici e proposte per iniziare a cambiare il mondo con il web.

Risorse utili:
L’università di Robin Good
Le slide del webinar
La mappa concettuale con gli appunti di tutto il webinar messa a disposizione da Matteo Adamoli, che ha partecipato al seminario online.
La mappa del webinar a cura dello staff di Robin Good.

Il programma del corso di VpS “I nuovi strumenti del web per il no profit
Live twitting
Durante il webinar alcuni partecipanti hanno fatto una diretta su Twitter con il tag #ong20. Qui alcuni dei tweet riproposti per voi in un daily paper:
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