Progettare la cooperazione con professionalità e sensibilità
“Un progetto di cooperazione adeguatamente pensato e strutturato può davvero migliorare la qualità della vita di gruppi di persone vulnerabili. Ma è fondamentale il lavoro svolto a monte di ciascun programma. Comprendere i bisogni, porsi in ascolto delle esigenze delle persone e del territorio”. Intervista a Margherita Fabbri, esperta di progettazione
di Valeria Sanguineti
“Il Project Cycle Management (PCM) nel quadro della cooperazione internazionale assume caratteristiche ben precise, ma non per questo può prescindere da principi di razionalità e di efficienza.” Così sostiene Margherita Fabbri, docente al prossimo training online di Ong 2.0, Progettare la Cooperazione Internazionale, che si terrà tutti i martedì dal 2 maggio al 30 maggio 2017, dalle 18:00 alle 20:00.
Margherita da ormai oltre 10 anni segue il mondo della cooperazione internazionale e le sue evoluzioni. Ha studiato Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale ed Economia dello Sviluppo Avanzata, e già durante l’università ha avuto modo di fare esperienze nel mondo della cooperazione, prendendo parte a progetti di sviluppo rurale nei Balcani, in Bosnia e in Kosovo. In seguito ha lavorato in Perù, Malawi, Burundi e negli USA, all’interno della Banca Mondiale. “Sono stati progetti di vario tipo – sostiene – ma tutti mi hanno permesso di comprendere l’importanza di una corretta progettazione, quando si parla di cooperazione internazionale”.
Cosa ti porti dietro da queste esperienze?
In particolare – al di là dei due anni trascorsi negli Stati Uniti, che mi hanno vista svolgere un’attività più “analitica” – durante tutte le mie esperienze sul campo, il contatto diretto con le persone interessate dalle attività dei diversi progetti, mi ha indicato l’importanza del lavoro effettuato a monte di ciascun programma. Comprendere i bisogni, porsi in ascolto delle esigenze delle persone e del territorio, pianificare con attenzione e con cura le attività che promettiamo di svolgere, creare partnership efficaci, sono azioni tutt’altro che banali, che racchiudono in sé una parte rilevante del successo di un progetto.
Quali sono le caratteristiche cruciali di un buon progetto?
Non esiste una ricetta per identificare il progetto ideale. Esistono progetti di vario tipo, che devono essere sviluppati secondo i bisogni locali e le caratteristiche del territorio dove vengono svolti. Se dovessi identificare un tratto comune alle mie esperienze di lavoro, potrei dire che i progetti di successo che ho avuto modo di conoscere direttamente o indirettamente nel corso degli anni mi hanno mostrato il valore insito in attività organizzate “dal basso”, coinvolgendo in prima persona gli attori locali non solo nello svolgimento del progetto, ma fin dalle primissime sue fasi di concezione.
Qual è secondo te un errore ricorrente?
Spesso per aggiudicarsi bandi di finanziamento si tende a sovrastimare la portata di un progetto, promettendo risultati difficilmente realizzabili e talvolta agendo in contesti poco conosciuti: questo è controproducente, non solo in termini di valutazione dei risultati, ma soprattutto poiché tradire le aspettative delle persone che dal progetto dovrebbero trarre dei benefici crea un danno molto maggiore dell’inazione.
Perché un corso di progettazione?
Obiettivo principale del corso è oltre a quello di fornire una panoramica del ciclo di vita del progetto e degli strumenti che lo compongono, sottolineare la necessità di lavorare con professionalità e con sensibilità, tenendo in considerazione in ogni momento le caratteristiche specifiche del territorio nel quale ci si trova ad agire. Per questo motivo ritengo che conoscere gli elementi fondanti della progettazione nel settore della cooperazione allo sviluppo sia molto utile, poiché un progetto adeguatamente pensato e strutturato può davvero permettere di trasformare una data azione in uno strumento efficace per il miglioramento della qualità della vita di gruppi (anche piccoli) di persone.
Infine, ritengo che quello della cooperazione allo sviluppo sia un settore in divenire e, almeno in potenza, uno strumento cruciale nel contesto attuale: durante il corso, dunque, mi piacerebbe parlare di progettazione, comprenderla, ma anche creare uno spazio di discussione per capire come questa si possa evolvere e come possiamo capitalizzarne i benefici.
Una interessante anticipazione e una molto condivisibile visione….mi fanno venire voglia di iscrizione…