Quanto è social questo web?

social-media-weekUna settimana dedicata al ruolo del web come promotore di sviluppo e spinta al cambiamento “social”. Dal Social good summit alla Social media week: l’obiettivo è creare un luogo d’incontro privilegiato per chi utilizza i social media dando slancio a nuove idee e soluzioni che possano realmente cambiare, in meglio, il mondo che ci circonda.

 

Possono i social media cambiare il mondo? E’ quello che si chiede Mashable, la maggiore piattaforma indipendente di studio e informazione su social media, cultura digitale e tecnologia correlati all’empowerment degli individui, ideatore e promotore dell’evento internazionale – il Social good summit – insieme alla UN Foundation, che inizia questa settimana in tutto il mondo. Un appuntamento internazionale per cercare di capire come i social media influiscono sulle nostre vite, ma soprattutto come possono influire sui grandi eventi mondiali. In vista del 2015, data limite per la presentazione di risultati concreti relativamente ai Millennium development goals, il braccio filantropico delle Nazioni Unite cerca, anche attraverso i social media, di raggiungere intese più larghe.

 

Il pensiero generale vede le Nazioni Unite come un organismo astratto, lontano e spesso arretrato, ma l’immagine che descrive Aaron Sherinian, vice presidente delle comunicazioni e pubbliche relazioni per la Fondazione è quella di un ente in continuo sconvolgimento: proprio negli ultimi tempi «l’organizzazione ha utilizzato i social media per dare ampia diffusione a messaggi importanti, soprattutto legati alla gestione e comunicazione di situazioni di emergenza» facendo alcuni esempi molto attuali come «la mappatura dei disastri, l’invio di aiuti umanitari, informazione su pace e sicurezza» per la diffusione delle quali le Nazioni Unite hanno utilizzato, «in più lingue, i social media».

 

L’obiettivo dei diversi social good day organizzati nelle varie città del mondo, è aprire il dibattito mondiale sul come e sul se, attraverso i social media, si possa effettivamente dare nuovo slancio alle tematiche di sviluppo e lotta alla povertà: non solo trovare i problemi e i cambiamenti a cui rispondere, ma le soluzioni che ogni gruppo reputa primarie. Mashable si propone di sviluppare un luogo in cui questi ultimi possano trovare nuovi e più freschi metodi per creare consapevolezza rispetto ai grandi temi mondiali, ricercandone, poi, le soluzioni.

 

Secondo Aaron Sherinian «il futuro dei social media non è scritto in inglese, ma in più lingue poiché, solo così, si può garantire un accesso più ampio e una migliore informazione». Questo presuppone che la vera forza dei social media risieda, non a livello di pubbliche relazioni, ma a «livello locale, che parta dalle persone e dai villaggi per connetterli alle municipalità o al livello governativo, il tutto in lingua locale». I social media così utilizzati, potranno cambiare la percezione che le persone hanno rispetto all’interazione globale. Inoltre, sempre secondo il vice presidente alle comunicazioni della Fondazione, i governanti oggi possono realmente sentire la voce dei più deboli, anzi sono obbligati, perché «se non ascolti il tweet, tutti lo vengono a sapere» e si perde credibilità.

 

Punto focale di quest’anno è l’unione del proposito sociale ai media: ogni nazione è invitata a proporre idee e soluzioni innovative. L’Italia, in occasione della Social media week che si tiene negli stessi giorni e che anch’essa si focalizza sui social media, partecipa con Milano, città in cui viene organizzata la settimana di conferenze dedicata alla creatività del popolo digitale. Iniziata oggi con un digital breakfast per scambiare opinioni con un esperto del mondo digitale, continua sino al 23 settembre: ricco di eventi il programma. Si parte da una discussione sul ruolo dei media nuovi e tradizionali e su come, questi ultimi soprattutto, potranno evolversi; il passaggio dal “me” al “we” legato al cambiamento nell’accesso all’informazione e la sua “proprietà”; infine, numerosi eventi saranno dedicati al tema “democratizing technology”. Grande spazio sarà anche riservato al tema della sostenibilità e compatibilità ambientale dei nuovi media.

 

Insomma, quello che sembra essere il motore delle conferenze mondiali è il bisogno di parlare di qualcosa che sta cambiando realmente il mondo: un nuovo modo di fare comunicazione – partendo dal basso per raggiungere l’”alto” , i governanti, e utilizzando la propria lingua madre senza pregiudicare la diffusione delle informazioni – consapevoli che anch’essa, come tutto ormai, deve essere compatibile con l’umanità. intera.

 

Guarda il video del Social Good Summit.

 

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