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Land grabbing: strumenti digitali per conoscere il fenomeno

Si parla sempre più di land grabbing, l’accaparramento di grandi quantitativi di terra attraverso  investimenti portati avanti da importanti attori privati. Oggi, tra l’aumento demografico e un andamento dei prezzi alimentari molto variabile, l’agricoltura industriale avanza grazie alle concessioni che, soprattutto in Africa, i governi centrali permettono essendo loro i “proprietari” dei terreni. Il fenomeno, che riguarda in generale i paesi del Sud del mondo ma anche l’Europa se si guarda la percentuale di terre tenute in mano da poche aziende e il ruolo di investitori stranieri, viene però spesso trattato con poca precisione. Come conoscere con più precisione i dati relativi alle acquisizioni e i principali attori coinvolti nelle transizioni? Ecco tre strumenti per iniziare le indagini.

Land Matrix – una piattaforma online per indagare il land grabbing

E’ con l’idea di offrire informazioni precise sulle compravendite sui terreni che è nata, quattro anni anni fa, Land Matrix. Questa piattaforma interrativa, a cui ognuno può fornire informazioni su accordi terrieri, si pone l’obietivo di dare trasparenza sul tema grazie ad una raccolta dati che proviene da diverse fonti: da rapporti di organizzazioni internazionali, di Ong e inchieste giornalistiche fino al singolo utente. Sul sito è possibile conoscere i numeri del fenomeno ma anche le storie dietro al dato: di quanta terra parliamo? Chi sta comprando e dove? Come viene utilizzato quel terreno?

Qui sotto il video di presentazione del progetto.

Following the Money – una guida per conoscere e mappare il land grabbing

Conoscere a fondo casi specifici non è facile. Tanti movimenti di denaro, molti soggetti coinvolti e tante communità che spesso subiscono conseguenze come il dislocamento dalla terra in cui vivono. Ecco perché, nel 2015, Inclusive Development International e l’International Institute for Environment and Development (IIED) hanno avviato un progetto e redatto una guida che vuole fornire, attraverso sette passaggi, strumenti utili per mappare una catena d’investimento per poi studiare un’appropriata campagna di advocacy. Per farlo, è necessario identificare i “punti di pressione”  – i soggetti vulnerabili ai danni sulla reputazione e che influenzano fortemente il business in corso – per  contestare una transizione e ottenere responsabilità da parte degli investitori e da chi concede le acquisizioni

Circle of Blue – Mapping land grabbing

Una mappa per visualizzare immediatamente quanti ettari sono stati accaparrati, da chi e in quale paese. E’ questo lo scopo della mappa pensata e realizzata da Circle of Blue e Grain, due organizzazioni che studiano la gestione delle risore naturali e supportano le comunità rurali e un’agricoltura di piccola scala. Aprendo la mappa virtuale è immediato notare come il fenomeno tende a muoversi dal nord del mondo verso sud dove si trovano alcuni dei paesi in cui il land grabbing ha avuto uno sviluppo più facile, tra cui il Mozambico e il Brasile.

Che tipo di agricoltura e sviluppo vogliamo sono punti centrali che stanno dietro il land grabbing. La mancanza di politiche chiare e vincolanti sul tema ha reso possibili grandi transizioni volte a sfruttare risorse naturali dove queste abbondano. Il trasferimento di tecnologia in zone in cui questa è più scarsa difficilmente può bilanciare i danni ambientali e sociali che il land grabbing crea. Lo stress a cui sono sottoposte le risorse naturali (il water grabbing, altamente legato al land grabbing, non va sottovalutato) del pianeta crea discussioni sulla gestione dell’ambiente. Conoscere con più precisione certe transizioni può permette una risposta più efficace e ponderata .

Photo Credit: Oxfam East Africa