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Hello Tractor: la sharing economy in agricoltura nell’Africa sub-sahariana

Hello Tractor è un’azienda ag-tech fondata nel 2014 in Nigeria, che si propone di mettere in contatto i proprietari di trattori e i piccoli agricoltori nell’Africa sub-sahariana, attraverso un’app di condivisione delle attrezzature agricole. La piattaforma Hello Tractor permette agli agricoltori di richiedere servizi di trattori convenienti, fornendo contemporaneamente maggiore sicurezza ai proprietari dei mezzi, attraverso il tracciamento in remoto e il monitoraggio virtuale.

di Luca Indemini

L’Africa è l’unica regione al mondo in cui la produttività agricola è in gran parte stagnante, nonostante l’agricoltura rappresenti il 65% dell’occupazione nel continente. Una delle principali cause sono i bassi livelli di meccanizzazione: il 90% dei terreni continua a essere coltivato a mano o impiegando animali da lavoro. In questo modo gli agricoltori rimangono intrappolati in una situazione di estrema povertà, nonostante gli oltre sei miliardi di dollari che vengono spesi in aiuti ogni anno, negli ultimi decenni.

Nell’Africa sub-sahariana, 220 milioni di agricoltori vivono con meno di due dollari al giorno; devono lottare quotidianamente per produrre cibo a sufficienza per nutrire le proprie famiglie e garantirsi i mezzi di sussistenza. I trattori e altre attrezzature agricole hanno costi che non possono permettersi e i finanziamenti sono quasi inesistenti.

«Però, mi sono reso conto che se gli agricoltori riescono ad avere accesso all’uso di un trattore, possono ottenere gli stessi vantaggi che avrebbero se lo possedessero – ha raccontato Jehiel Oliver, CEO di Hello Tractor a Disruptor Daily –. Questa è la logica alla base di Hello Tractor.»

In pratica, un servizio di “sharing” per trattori.

Come funziona Hello Tractor

Hello Tractor propone una soluzione IoT (Internet of Things) che permette di ridurre il rischio e migliorare l’efficienza e la trasparenza nel mercato dei trattori, offrendo ai piccoli agricoltori accesso equo alla meccanizzazione.

Il cuore del progetto è un dispositivo di monitoraggio low-cost che può essere installato su qualsiasi trattore. Si tratta di uno strumento resistente, progettato per un uso intenso e in condizioni meteorologiche estreme, dotato di una scheda SIM internazionale che gli permette di collegarsi al cloud di Hello Tractor, dove trasferisce i dati rilevanti. In mancanza di connessione, può archiviare i dati delle attività localmente. In questo modo, i proprietari dei trattori, attraverso l’app Tractor Owner possono monitorare la posizione del trattore, l’attività e le eventuali esigenze di manutenzione.

Interfaccia Hello Tractor per Owner e Booking Agent

L’app rappresenta il punto di contatto tra i proprietari dei trattori e gli agricoltori, permettendo a questi ultimi di selezionare servizi di trattori convenienti, in tempo reale. In parallelo è stata creata anche una Booking Agent App, che permette agli imprenditori rurali di fungere da collegamento tra gli agricoltori che necessitano il servizio di un trattore e i proprietari. I Booking Agents sono preziosi intermediari, conoscono gli agricoltori e le comunità locali e usano la propria esperienza per educarli e avvicinarli all’agricoltura meccanizzata. Inoltre, svolgono il ruolo di aggregatori della domanda, raccogliendo le richieste di più agricoltori all’interno di una comunità. Quando, mettendo assieme le varie richieste, si raggiunge un’estensione di terreno sufficientemente grande, l’agente inoltra la richiesta ai proprietari di trattori nelle vicinanze.

Intelligenza Artificiale e blockchain al servizio dell’agricoltura

Da quando ha mosso i primi passi, Hello Tractor ha saputo conquistare il 75% del traffico di trattori commerciali in Nigeria e si è espanso in altri quattro mercati: Kenya, Mozambico, Bangladesh e Pakistan. All’inizio del 2019, un nuovo passo importante: la partnership con IBM Research per sviluppare analisi agricole avanzate e strumenti decisionali, attraverso l’impiego dell’Intelligenza Artificiale e della blockchain. Il servizio mira a supportare l’attività di Hello Tractor fornendo informazioni tempestive che aiutino gli agricoltori a migliorare la loro produzione. La piattaforma utilizza un libro mastro digitale e l’apprendimento automatico per acquisire, tenere traccia e condividere dati, utili tanto per gli agricoltori, quanto per i proprietari dei trattori.

Il machine learning aiuterà a prevedere i rendimenti delle coltivazioni, che combinati con analisi avanzate e con la blockchain, possono essere utilizzati per assegnare un punteggio di credito per i prestiti. Dati meteorologici, forniti da The Weather Company, dati satellitari e i dati IoT dei trattori saranno incorporati nell’app per aiutare i piccoli agricoltori a prendere le decisioni migliori: quando seminare, cosa piantare, quale fertilizzante utilizzare.

Sul versante proprietari dei trattori, l’uso dell’apprendimento automatico e dei sensori permetterà di gestire più facilmente le flotte, di predire gli interventi di manutenzione e gli utilizzi futuri, sulla base dei dati storici, meteorologici e di rilevamento remoto.

Harnessing; the Internet of Things for Global Development

Schermata 2016-03-03 alle 12.35.07After more than a decade of discussion and anticipation, the Internet of Things is now firmly on its way. This is a major development, which promises to extend our online world in a myriad of ways. Connecting things, as well as people, offers prospects of new ways of monitoring situations, learning and responding in real-time.

Today, the Internet of Things is improving the day-to-day lives of citizens around the world. In cities from Barcelona to Songdo to Rio de Janeiro, Internet Protocol (IP)-connected sensors are monitoring traffic patterns, providing city managers with key data on how to improve operations and communicate transportation options. Similar information flows are improving hospitals and healthcare systems, education delivery, and basic government services such as safety, fire, and utilities. Sensors and actuators in manufacturing plants, mining operations, and oil fields are also helping to raise production, lower costs, and increase safety.

In both developed and developing countries, the Internet of Things is also helping monitor critical vaccines through the use of IP-connected thermometers. Moisture sensors in agricultural fields now alert farmers to the exact needs of food crops, and acoustic sensors in protected rainforests are helping to curb illegal logging.

This report aims to serve as a guide for how the IoT can be fully utilized to improve the lives of people everywhere.

Autore: Itu – Cisco

Anno: 2016

Lingua: Inglese

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L’economia circolare e l’Internet delle cose: nuove prospettive di sviluppo sostenibile

“Digital technologies are driving a profound transformation of our economy. Guiding this wave of change by applying circular economy principles could create value, and generate wider benefits for society. Intelligent assets are a key building block of a system capable of ushering in a new era of growth and development, increasingly decoupled from resource constraints”.

– Dame Ellen MacArthur, Founder, Ellen MacArthur Foundation

 

L'”Internet delle cose” sta diventando sempre più un elemento dirompente nella trasformazione dell’economia mondiale. Con fino a 50 miliardi di dispositivi collegati via Internet entro il 2020 si prospetta una ‘quarta rivoluzione industriale’, ma questa porterà ad un’ulteriore accelerazione dell’economia estrattiva, ‘lineare’ di oggi, o consentirà la transizione verso una società in cui la creazione di valore è sempre più disaccoppiata dal consumo di risorse?

E’ questa la domanda di fondo che si pone il  nuovo rapporto, Intelligent Assets: Unlocking the circular economy potential pubblicato l’8 febbraio dal World Economic Forum e la MacArthur Ellen Foundation, e che concentra l’attenzione sull’abbinamento dei principi dell’economia circolare con le informazioni generate dai dispositivi intelligenti.

L’economia circolare al centro delle politiche europee già da qualche anno è quella forma di produzione che implica un utilizzo ridotto e più efficiente delle risorse nei processi produttivi, aumentando in modo esponenziale i tassi di riciclo in modo da gravare sempre meno sul capitale naturale. E’ sostanzialmente un’economia “che si rigenera da sola”, un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro.
La seconda tendenza riguarda invece la digitalizzazione dell’industria e, a cascata, quella degli oggetti di uso quotidiano interconnessi tra loro in quella che è già stata ribattezzata “l’Internet delle cose”. Entrambe le tendenze promettono di rivoluzionare la nostra vita nell’arco di pochi anni, ma sono finora sempre state analizzate separatamente. Che cosa accadrebbe combinandone insieme gli sviluppi?

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Questo abbinamento, secondo gli autori del rapporto, è la chiave per un’innovazione che sganci la produzione dall’economia estrattiva e possa portare a vasti benefici sociali.

Completato da punti di vista indipendenti di pensatori leader nel settore, come Kenneth Cukier (The Economist), Bernard Meyerson (IBM) e Nicolas Cary (Blockchain), il rapporto presenta 20 applicazioni early-stage nel settore manifatturiero, dell’energia dell’ambiente, delle infrastrutture, della gestione dei rifiuti, dell’agricoltura e della pesca.

Di cui diverse specifiche anche per i paesi in via di sviluppo, come la possibilità di accesso all’energia prodotta e distribuita in modo reticolare bypassando i grandi investimenti infrastrutturali.

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Tuttavia usare il pieno potenziale di queste trasformazioni sistemiche richiede nuovi meccanismi di collaborazione che colleghino l’innovazione e la regolamentazione per gestire questioni complesse, come la sicurezza e la privacy, la compatibilità dei sistemi, e la proprietà intellettuale. E per questo è assolutamente necessario il lavoro congiunto tra imprese ed enti pubblici.

Ma gli autori del rapporto sono ottimisti, ci sono prospettive concrete per lo sviluppo rapido di queste direzioni: la conoscenza e la comprensione dell’economia circolare tra imprenditori e politici è in crescita, come dimostrato dal recente pacchetto di economia circolare della Commissione europea e gli associati annunci di finanziamento; le aziende sempre più chiedono quale ruolo dovrebbero svolgere nella trasformazione digitale emergente, e i governi sono alla ricerca disperata di nuove ambiti di sviluppo economico che non depauperino le già scarse risorse nazionali.

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