Una mappa interattiva disegnata da SITU Research e Amnesty International dimostra una preoccupante e terribile escalation della crisi del Darfur, in Sudan. L’importante organizzazione non governativa che si batte per la difesa dei diritti umani denuncia, in un rapporto pubblicato oggi, di aver raccolto prove del probabile utilizzo di armi chimiche da parte del governo sudanese contro i civili.
Il rapporto, che trovate qui, è stato redatto attraverso oltre 200 interviste a sopravvissuti e il supporto di esperti che hanno potuto lavorare tramite immagini, video e testimonianze dirette delle persone colpite, tra cui molte donne e bambini. Amnesty denuncia infatti l’impossibilità di accedere direttamente nel territorio a causa delle restrizioni predisposte dalle autorità locali. Secondo le indagini, 30 probabili attacchi con armi chimiche sono stati condotti tra gennaio e settembre 2016.
La piattaforma digitale consente di vedere in una singola interfaccia informazioni geo-spaziali, immagini satellitari, testimonianze oculari e fotografie. Lo strumento vuole fornire una narrazione spazio-temporale di violazioni mai documentate finora, sintetizzando vari contenuti in una singola interfaccia digitale.

Le conclusioni di Amnesty stimano la morte di un numero di persone che oscilla tra 200 e 250. I sintomi – tra cui gravi disturbi gastrointestinali, veschiche e ferite su tutto il corpo e problemi respiratori – riportati dai sopravvissuti hanno permesso agli esperti di ritenere molto probabile l’utilizzo di armi chimiche nella regione. L’uso di agenti chimici, ritenuto crimine di guerra, fa parte delle campagna lanciate dall’esercito sudanese nel Jebel Marra contro l’esercito di liberazione del Sudan, come riportato nel comunicato stampa di Amnesty.
Il digitale può permettere di superare le barriere fisiche per denunciare crimini di questo tipo o situazioni difficili in aree di conflitto. Per questo motivo, Amnesty lancia l’appello agli esperti digitali di collaborare volontariamente per analizzare le immagini satellitari del Darfur e approfondire l’analisi del contesto. Con questo obbiettivo Amnesty lancerà anche il progetto Amnesty Decoders per incrementare l’attività di denuncia contro crimini di questa portata.
Photo Credit: Amnesty Media