Università e crisi migratoria: accademici europei in azione.
Cosa succede quando il mondo accademico si attiva per dare aiuti e risposte concrete alla crisi migratoria? Gli esempi sono tanti, e alcuni valgono la pena di essere raccontati.
di Camilla Fogli
Un ottimo primo esempio è quello di Refugees Welcome Map, la mappa interattiva che indica tutte le iniziative di istituzioni accademiche e universitarie a sostegno dei rifugiati e della loro integrazione. Si tratta di un progetto realizzato dalla European University Association (EUA), organizzazione che rappresenta e supporta 850 istituti universitari in 47 paesi al mondo.
Ciò che ha mosso i suoi ideatori è stata la volontà di creare un ponte tra il mondo accademico dei paesi ospitanti e quello dei rifugiati che arrivano. Tra questi sono moltissimi gli studenti, ricercatori e accademici che non conoscono le possibilità e i servizi che le università – europee e non – possono offrire loro.
Facendosi un giro tra le iniziative evidenziate dalla mappa, si possono notare che alcune iniziative sono ricorrenti in più paesi: borse di studio dedicate ai rifugiati, corsi di lingua del paese ospitante, indicazioni per il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti, così offerte di assistenza legale e finanziaria. Spesso si tratta di attività e opportunità che non vengono sponsorizzate a livello internazionale e che grazie alla Refugees Welcome Map acquistano una nuova visibilità.
Dopo una fase di lancio iniziale dedicata solo all’Europa, ora il progetto è aperto alle università di tutto il mondo e, grazie al successo riscosso, a oggi sulla mappa si contano ben 250 iniziative provenienti da 31 paesi.
Ciascuna delle icone presenti sulla mappa rappresenta un’iniziativa, ovviamente visualizzata nella posizione geografica dell’istituto o dell’organizzazione di riferimento. Cliccando sulla singola iniziativa è poi possibile accedere a una breve scheda descrittiva.
Ma non finisce qui, il sistema permette infatti una modalità di ricerca avanzata: selezionando una o più delle categorie visualizzate nel menu a discesa, è possibile cercare iniziative specifiche o creare una nuova mappa in base ai propri specifici campi di interesse.
Infine, i dati sulla mappa sono costantemente aggiornati grazie all’utilizzo di un breve sondaggio – disponibile direttamente sul sito del progetto – che può essere compilato online dall’ente che desidera partecipare. Ultimo step: dopo le dovute valutazioni e verifiche, l’iniziativa verrà registrata nel database del progetto e, ovviamente, inserita nella mappatura.
Sempre dalla rete EUA arriva anche il progetto inHERE, mirato a fornire ai rifugiati l’opportunità di partecipare allo spazio europeo dell’istruzione superiore (EHEA). Si tratta di uno strumento web dedicato alla condivisione di conoscenze e informazioni, al sostegno peer-to-peer tra studenti e al partenariato accademico, al fine di facilitare l’integrazione e l’accesso dei rifugiati alle università europee.
Altro utilissimo strumento sviluppato dal mondo accademico è poi Forintegration, la piattaforma realizzata nell’ambito del progetto National Integration Evaluation Mechanism (NIEM) e finanziata grazie al Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) dell’Unione Europea.
L’obiettivo è quello di contribuire a migliorare – in qualità ed efficacia – il processo di integrazione dei migranti. Come? Mappando e analizzando le prassi di accoglienza in Europa, per poi arrivare a formulare e proporre nuove strategie d’intervento.
Il progetto è stato avviato nel 2016 e, per ora, è attivo in ben 15 Stati dell’Unione Europea, tra cui Francia, Spagna, Bulgaria, Svezia, Slovenia, Ungheria e Italia, dove il maggior partner referente è Fondazione Ismu.
Per i prossimi sei anni, ricercatori di diverse istituzioni accademiche europee e organizzazioni non governative si occuperanno di studiare e valutare l’attuale politica di integrazione prevista per rifugiati, richiedenti asilo e altri beneficiari di protezione internazionale sul territorio europeo. Durante tale periodo i risultati delle ricerche, così come tutte le notizie e gli aggiornamenti legali sull’argomento, saranno pubblicati in modo sistematico e organizzato sulla piattaforma.
La sfida è duplice. Da un lato, si mira a creare uno strumento efficace di analisi delle politiche di inclusione in europa, con lo scopo di arrivare – prima o poi – all’implementazione di uno standard europeo comune. Dall’altro, la piattaforma nasce come risposta a un bisogno fondamentale dei migranti: l’informazione. Forintegration, infatti, è stato pensato anche come strumento in grado di colmare le lacune conoscitive riguardanti tutti quegli strumenti giuridici che potrebbero facilitare l’interazione e l’integrazione dei migranti nelle società europee.
Si tratta certamente un’operazione molto complessa, a causa soprattutto della volubilità di molti dati, ma per ora i risultati ottenuti sono ottimi, grazie soprattutto al lavoro congiunto di un team internazionale.
Photo Credits: inHERE, Forintegration, Refugees Welcome Map.
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